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  /  Salute   /  quando nasce l’agopuntura?

Il 19 settembre 1991, su un ghiacciaio delle Dolomiti, al confine tra Italia e Austria, fu ritrovata una mummia  da una coppia di escursionisti tedeschi . E’ conosciuta ufficialmente come Uomo del Similaun. I suoi resti, conservatisi per più di 5 mila anni grazie al clima rigido, sono stati oggetto di studi approfonditi, diventando in breve tempo anche un curioso fenomeno pop. Per citare un esempio, l’icona di Hollywood Brad Pitt ha un tatuaggio sull’avambraccio con i contorni della mummia. La particolarità della mummia di Similaun, Oetzi,è che ha ha delle linee tatuate sul corpo. L’ Accademia Europea di Bolzano ha mappato  61 tatuaggi presenti sul corpo dell’uomo e si è ipotizzato che i tatuaggi avessero uno scopo terapeutico e disegnassero i punti di agopuntura. Questo  darebbe  sostegno all’ipotesi  che l’agopuntura fosse  presente sulle Alpi già nel IV millennio a.c.

La maggior parte dei tatuaggi della mummia sono posizionati in prossimità delle articolazioni  e questo lascia supporre che avessero lo scopo di alleviare il dolore dell’artrosi di cui sembra che Oetzi soffrisse. In questo caso si tratterebbe di una sorta di “proto-agopuntura”, basata su un trattamento locale.

Inoltre, si pensa che, anche, in Egitto 25.000 anni fa già praticassero l’agopuntura.

Tutto ciò induce alcuni a pensare che l’agopuntura non sia stata “inventata” dai cinesi ma esiste da molto prima. Essa sarebbe cioè una conoscenza universale di cui nessuno può reclamare la primogenitura.

Certo l’agopuntura come la conosciamo oggi , è stabilito con certezza,  fu codificata dai cinesi e  nel corso del II secolo a.c. era ampiamente praticata in tutta la Cina.

Il ferro iniziò a essere lavorato dal VI secolo a.c. e ad essere trasformato in materiale carbonioso simile all’acciaio circa tre secoli dopo, il che rende tecnicamente possibile la produzione di aghi sufficientemente sottili. Nei ritrovamenti più antichi compaiono aghi di pietra e aghi di bambù, nonchè riferimenti a cure con ossa affilate, ma è dubbio che questi strumenti fossero usati secondo i criteri dell’agopuntura vera e propria.

Dunque la pratica dell’agopuntura , così come la conosciamo noi , ha oltre duemila anni, infatti risale al II secolo a.c. la composizione del testo Huangdi Neijng o “Classico dell’Imperatore Giallo”, opera in cui le conoscenze mediche acquisite nei secoli precedenti prendono una forma precisa. Questo testo si pone come superamento della medicina sciamanico-animista e fonda il  sapere medico sull’osservazione dell’uomo e della natura. Da allora l’agopuntura si è sviluppata senza interruzioni, nel I secolo d.c. viene compilato il Nannnnnjiing, il classico delle difficoltà e nel 282 d.c. il Zhenjiu Jianyjing, il classico sistematico di agopuntura e moxibustione, di cui si conosce anche l’autore, Hungfu Mi. Certo la Cina è un territorio vastissimo e nel tempo si sono susseguite invasioni da tutti i popoli limitrofi, mongoli, giapponesi, vientnamiti ecc.. che hanno dato il loro contributo alla crescita dell’agopuntura contornandola del loro sapere e della loro cultura (ad esempio i mongoli davano molto spazio all’agopuntura veterinaria essendo prevalentemente allevatori).

Infine è da ricordare che l’antica medicina cinese ha descritto il sistema circolatorio circa 1.500 anni prima rispetto al mondo occidentale, così come per prima ha intuito il concetto di difesa immunitaria individuale riuscendo a codificare un metodo per trasmetterla ad altri individui, gettando in questo modo le basi per la moderna vaccinazione. A partire dagli anni ’70 sono iniziati i primi studi scientifici sia di base che clinici, i quali hanno cominciato a fare luce sui meccanismi neurofisiologici alla base dell’azione dell’agopuntura.

Fino agli anni cinquanta e sessanta la medicina cinese viene però praticata sostanzialmente solo in Cina e nei paesi vicini. Se vogliamo datare l’ introduzione della medicina cinese in occidente, dobbiamo farla risalire al secondo dopoguerra, tuttavia la vera diffusione avviene a partire dagli anni ’80, qualche anno dopo la rivoluzione culturale (1976), quando , con l’apertura dei confini della Cina, si iniziarono a stabilire dei contatti scientifici e culturali sempre più stretti tra realtà accademiche e didattiche occidentali e cinesi.

 

 

 

 

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